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La gestione dei canoni idrici mostra il vero volto dell’autonomia veneta: in 15 anni buttati via milioni di euro per chiara incapacità della Regione - Graziano Azzalin

La gestione dei canoni idrici mostra il vero volto dell’autonomia veneta: in 15 anni buttati via milioni di euro per chiara incapacità della Regione

Inserito il 18 Luglio 2017 in Blog


Nel giro di 15 anni sono stati buttati al vento 30 milioni per chiara incapacità: il mancato incasso dei canoni idrici evidenzia delle responsabilità politiche e amministrative della Regione.

“Complimenti alla Regione, se questi sono i risultati mi domando con che faccia chiedano una maggiore autonomia. Nel giro di 15 anni sono stati buttati al vento 30 milioni per chiara incapacità: il mancato incasso dei canoni idrici evidenzia delle responsabilità politiche e amministrative della Regione. Gli assessori Bottacin e Forcolin continuano ad accusare Roma ladrona e lo Stato tiranno quando la realtà è ben diversa: lo Stato ha dato ‘un’incombenza’ dicendo però di tenersi i soldi recuperati. Ed è grave, con riferimento al 2015 al 2016, che si snobbi un mancato incasso di almeno tre milioni, sostenendo che non cambia granché per le sorti del bilancio regionale. Salvo poi alzare le mani e dire che non ci sono risorse per interventi nel sociale o di tutela ambientale. E con buona pace di chi le tasse le ha regolarmente pagate. Sempre”. È duro l’attacco del consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin che torna sulla (mancata) gestione e manutenzione del demanio idrico, trasferito dalla legge Bassanini dallo Stato alle Regioni nel 2001.

“Questo bel risultato mi auguro che se lo appuntino come una medaglia sul petto e lo scrivano su tutti i volantini che andranno a diffondere per sostenere il referendum sull’autonomia. Le Giunte Galan e Zaia hanno colpevolmente sottovalutato la questione e così si sono persi dei soldi che potevano essere investiti, tramite i Consorzi, in ambito idrico. Consorzi che hanno progetti cantierabili, ma non possono partire perché la Regione in questi anni ha tagliato la quasi totalità dei fondi a loro destinati”.

“Il duo Bottacin-Forcolin o non ha il senso delle proporzioni oppure non sa di cosa parla – insiste Azzalin – Come si fa ad affermare, dopo 15 anni, che è stato ereditato un disastro dallo Stato? Anche perché nel 2014 c’era stato l’accordo per regolarizzare le pratiche riguardante la rete principale dai Geni civili ai Consorzi che si erano occupati con successo della rete idrografica minore, compito assegnato proprio dalla Regione. Dal 2004 infatti gestiscono le concessioni e incassano regolarmente i canoni. Passati dieci anni si è arrivati così a un altro accordo, ‘costato’ appena 500mila euro l’anno, facendo incassare tre milioni in soli 12 mesi a Palazzo Balbi. Eppure la convenzione è saltata nel 2015 e nel 2016, con un danno evidente per le casse della Regione, motivando il tutto con la carenza di risorse. È una colossale presa in giro”.

 




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