Questo documento contiene principi fondamentali volti ad orientare le scelte future nel segno della sostenibilità ecologica, sociale ed economica in relazione alle caratteristiche storiche, culturali, enogastronomiche e turistiche del territorio per dare un nuovo valore alla terra, di ribadirne il suo essere un bene comune insostituibile e da conservare e gestire con cura
Anche il vicepresidente della commissione regionale Agricoltura Graziano Azzalin ha sottoscritto la “Carta di Bagnoli”, documento per un nuovo modello di agricoltura e di società, presentato oggi a Bagnoli di Sopra con un dibattito al quale ha partecipato anche Vandana Shiva, l’attivista indiana, presidente di Navdanya International, che da sempre si batte per cambiare pratiche e paradigmi legati a produttività ed alimentazione, oltre al padrone di casa, il sindaco di Bagnoli Roberto Milan, ed a Franco Zecchinato della Cooperativa El Tamiso, a don Albino Bizzotto ed a Stefano Bianchi dell’Aiab Veneto.
“I principi contenuti nella carta che ha subito ottenuto l’adesione di un numero significativo di amministrazioni della bassa padovana – sottolinea Azzalin – sono volti ad orientare le scelte future nel segno della sostenibilità ecologica, sociale ed economica in relazione alle caratteristiche storiche, culturali, enogastronomiche e turistiche del territorio. Si tratta di dare un nuovo valore alla terra, di ribadirne il suo essere un bene comune insostituibile e da conservare e gestire con cura. Quello che, nei fatti, è mancato alla Giunta guidata dal presidente Zaia, che pure si era presentato come ‘l’uomo con le scarpe sporche di fango’. Principi come la rivalutazione del ruolo insostituibile ricoperto dall’agricoltura, la tutela dei sistemi alimentari locali e la necessità dire basta al consumo di suolo sono azioni che, sulla carta, sono condivise da tutti, ma i fatti ci raccontano di azioni di natura ben diversa. Per questo la Carta di Bagnoli ha un grande valore”
